PUBBLICAZIONI AGEO- Femminicidio: la prevenzione dai banchi di scuola
17 ottobre 2025
Il recente caso di Pamela Genini, uccisa dal suo ex compagno Gianluca Soncin, ha riportato drammaticamente al centro del dibattito pubblico il tema del femminicidio, delle sue radici culturali e delle possibili strategie di prevenzione.
Come professionisti della salute, e in particolare come ginecologi, siamo spesso testimoni silenziosi dei primi segnali di disagio relazionale che possono preludere a dinamiche di abuso. È per questo nostro dovere affiancare alla cura clinica anche una responsabilità sociale e culturale.
La collega Alessandra Kustermann, con la sua esperienza pluridecennale nella medicina di genere e nella tutela delle vittime di violenza, ci ricorda che esistono segnali precoci, troppo spesso ignorati o minimizzati: l’indifferenza punitiva, il ricatto emotivo, l’umiliazione sistematica, il controllo delle spese e degli spostamenti, la gelosia come maschera di possesso; riconoscerli è fondamentale per attivare percorsi di protezione tempestivi.
Ed è proprio per questo che appare gravissima la recente notizia di un gruppo politico della attuale coalizione di governo che ha presentato un emendamento volto ad impedire l’introduzione di programmi strutturati di educazione sessuo-affettiva nelle scuole elementari e medie.
Come riportato da Viola Giannoli su Repubblica, è stato approvato un emendamento che vieta qualsiasi attività didattica e progettuale su temi attinenti alla sessualità anche nelle scuole medie, rendendo impossibile – persino con il consenso informato dei genitori – affrontare temi fondamentali come il rispetto, il consenso, la prevenzione della violenza, delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze precoci.
La presidente di “Educare alle differenze”, Monica Pasquino, ha definito questo provvedimento un atto di “oscurantismo”, ribadendo che una scuola che tace non educa, ma addestra. Parlare di emozioni, identità, relazioni e genere non è indottrinamento, ma prevenzione. Chi si oppone a questi strumenti educativi perpetua un modello sociale gerarchico e violento.
Anche Save the Children chiede al governo di ripensarci e spera che l’Aula della Camera corregga questa decisione della Commissione Cultura.
Chiara Baldi, in un’intervista a Giorgia D’Errico di Save the Children, riporta sul Corriere della Sera, la preoccupazione per l’emendamento approvato.
D’Errico sottolinea il grave rischio che tale scelta possa impedire una reale prevenzione della violenza di genere, inclusi i femminicidi, privando gli adolescenti di strumenti fondamentali per comprendere sé stessi, le relazioni e i propri comportamenti.
Ricorda come in passato fosse normale ricevere tali nozioni alle scuole medie e denuncia il fatto che l’Italia sia uno dei pochi Paesi avanzati a non avere ancora una legge sull’educazione sessuo-affettiva, con l’unico tentativo risalente al 1975.
In un momento storico in cui il nostro Paese conta un femminicidio ogni tre giorni, negare ai più giovani strumenti educativi per comprendere il rispetto, il consenso, la parità e la libertà affettiva equivale a disinnescare alla radice ogni tentativo di prevenzione culturale della violenza di genere.
Non si tratta di anticipare l’educazione sessuale in senso biologico, ma di introdurre — con competenza e gradualità —un’educazione ai sentimenti, all’ascolto, alla gestione delle emozioni e delle relazioni.
Come sottolinea il filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti, il femminicidio non è un fenomeno isolato, ma l’esito estremo di un profondo malessere culturale e psicologico, radicato in una visione distorta del potere, del possesso e dell’identità maschile. Per Galimberti, solo una rivoluzione culturale e educativa può interrompere la catena di violenza che nasce dall’incapacità di gestire la relazione con l’altro.
Evitare che le nuove generazioni replichino schemi relazionali tossici e violenti è responsabilità collettiva, non solo familiare.
Come ginecologi dell’AGEO, ribadiamo con forza la necessità di sostenere progetti educativi che prevengano la riproduzione di modelli relazionali disfunzionali e favoriscano la costruzione di legami liberi, sani e paritari.
AGEO continuerà a sostenere e promuovere con determinazione una cultura della prevenzione, della cura e del rispetto.
Bibliografia:
- Kustermann, A. (intervista). Corriere della Sera, 15 ottobre 2025.
- Giannoli, V. (2025). La Repubblica, 15 ottobre.
- Baldi C. (2025) «Vietare l’educazione sessuo-affettiva alle scuole medie? Rischio concreto di non ridurre i comportamenti violenti. Il governo ci ripensi»: parla l’esperta di Save The Children 16 ottobre.
- Disegno di legge C2423 recante “Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico”
- Galimberti, U. (2019). *Le parole del nostro tempo*. Feltrinelli.
- Educare alle differenze (2022). Linee guida per l’educazione affettiva e di genere nella scuola primaria e secondaria.
Dott.ssa L. Merlino, Ginecologo, Roma
Con l'approvazione del Consiglio Direttivo A.G.E.O.
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